Gli expired content, comunemente conosciuti come contenuti scaduti sono pagine di un sito che, per loro natura, sono rilevanti solo per un determinato periodo di tempo.
Un esempio pratico è una scheda prodotto di un e-commerce. Un articolo può essere infatti disponibile nello shop online per un periodo di tempo limitato, a causa della stagionalità, la fine delle scorte di magazzino oppure perché oggetto di una promozione limitata.
Gli expired content non sono generati unicamente negli e-commerce ma anche in siti che non dispongono di vendita online ma offrono all’utente pagine con offerte, promuovono eventi, festività oppure scrivono articoli sulle tendenze del momento.
Scopriamo tutte le informazioni utili dedicate alla tematica nell’approfondimento di oggi di MondoRed, digital agency con sede a Milano, Roma e Gallarate.
Come gestire gli expired content
Un errore che si tende spesso a compiere è la rimozione della pagina in cui è presente il famoso contenuto temporaneo.
Per la SEO alcuni testi ed immagini, però, non dovrebbero essere rimossi in quanto gli URL si sono indicizzati nel tempo e posizionati nel motore di ricerca.
Basti pensare al conosciutissimo periodo di sconti del black friday. Gli utenti salvano un prodotto nella wishlist, tornano nel carrello dopo pochi giorni, procedono con gli estremi di pagamento per poi scoprire che non è più disponibile.
In questo caso, la user experience non è ottimale e la prossima volta, quasi certamente la tendenza sarà quella di acquistare da un competitor.
Che cosa comporta non gestire correttamente gli expired content lato SEO?
- Perdita di posizionamento e autorevolezza;
- Duplicazione dei contenuti, con cannibalizzazione delle parole chiave, perdita di ranking a causa di info non aggiornate, mantenimento di pagine obsolete che inficiano sul tempo di caricamento del sito e hanno un’incidenza negativa sul Crawl Budget.
Per un prodotto che tornerà disponibile in tempo breve, è necessario comunicare all’utente la mancata disponibilità, per non registrare un alto tasso di frequenza di rimbalzo e garantire all’utente una buona esperienza.
Se hai un e-commerce, ad esempio, basterà inserire i conti alla rovescia, call to action dedicate alla ricezione della notifica alla propria mail personale per ricevere comunicazione su quando il prodotto tornerà disponibile.
In ogni caso, l’utente non deve poter aggiungere il prodotto al carrello se un prodotto non è in magazzino, fatta eccezione per i pre-ordini.
Potrebbe essere utile informare il cliente quando mancano pochi prodotti oppure è l’ultimo prodotto disponibile. Il senso di urgenza spinge all’acquisto.
In caso di termine del prodotto, potrebbe essere applicato uno sconto per quando il prodotto tornerà disponibile.
Come gestire, invece, i prodotti non disponibile in modo permanente? Con l’eliminazione, generando la pagina 404, not found.
Come impostare la pagina 404
La pagina 404 deve essere personalizzata in termini di header, footer, lingua utilizzata, con un messaggio chiaro, esplicativo e utile all’utente.
Sarebbe funzionale, in termini di navigazione, anche inserire dei link simili che consentano al tuo potenziale cliente di non abbandonare il sito.
Solo perché un prodotto viene dismesso non significa che la domanda da parte dell’utente cessi di esistere.
La SEO Stagionale
La SEO stagionale si concentra sulla promozione delle conversioni durante un periodo specifico periodo dell’anno.
Una volta terminata la stagionalità del prodotto, articolo, festività, queste categorie, schede prodotto, articoli, non devono essere eliminate.
Innanzitutto, pubblicando contenuto simile l’anno successivo, si rischia di avere una cannibalizzazione del contenuto.
Basta creare un contenuto, con URL ottimizzato senza riferimento all’anno, gestendo la visibilità della pagina in base all’esigenza.
tre o quattro mesi prima della stagionalità, è necessario aggiornare il contenuto, con una strategie di marketing che ne ottimizzi l’indicizzazione.