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Parlare o sparlare? Clubhouse, il social network vocale

Creare “stanze”, pubbliche o private, nelle quali poter parlare dei più svariati argomenti. Questo è Clubhouse, il nuovo social network nel quale è possibile iscriversi esclusivamente su invito.

Siamo ormai abituati alla nascita di nuovi social network che, pur riscontrando un successo momentaneo, sono destinati a essere messi da parte dopo una prima esplosione, come ad esempio Snapchat o House Party, social che spopolò in Italia durante il primo lockdown.

Questa volta è il turno di Clubhouse, social network ideato dall’Americana “Alpha Exploration”, nata solo nel febbraio 2020. Tre mesi dopo, il social media dal valore di 100 milioni ospitava non più di 1500 utenti; il 21 gennaio 2021, gli utenti a parlare ed ascoltare erano più di due milioni, solo su iOS, numeri che fecero schizzare la valutazione di Clubhouse a un miliardo di dollari.

Come funziona il social vocale

È il primo social network interamente basato sulla voce; nessun messaggio scritto, nessuna immagine, nessuna foto profilo. È organizzato in “stanze” nelle quali gli utenti possono parlare, o anche solo ascoltare, e dove, una volta chiuse, tutti i messaggi vengono cancellati, non ne rimane traccia. Un’altra particolarità di Clubhouse è sicuramente la modalità di ingresso: vi si può accedere esclusivamente su invito di un utente già registrato e bisogna essere maggiorenni.

Gli utenti non sono tutti uguali: in una stanza ci sono i moderatori, gli speaker e gli ascoltatori. I primi hanno il compito di curare la conversazione, invitare gli speaker, permettere loro di parlare o meno e di espellere utenti dalla stanza. Gli speaker sono naturalmente coloro che tengono il discorso, mentre gli ascoltatori possono esclusivamente ascoltare e richiedere di intervenire.

C’è però un aspetto da analizzare e da non sottovalutare. La piattaforma sì, ha le sue regole che vietano argomenti violenti, incitamento all’odio, razzismo o sessismo, ma tutto deve essere segnalato da altri utenti e, perciò, qualcosa potrebbe sfuggire, soprattutto se si pensa che generalmente una “stanza” è formata da utenti con interessi in comune. Contenuti offensivi potrebbero, quindi, passare inosservati o non essere mai riportati alle autorità competenti perché approvati del gruppo che li genera.

La nostra idea di Clubhouse

Negli Stati Uniti il social network ha raggiunto più di due milioni di utenti, tra cui personalità di fama mondiale come Elon Musk, Oprah Winfrey e Kenye West. Proprio l’imprenditore e ideatore di Tesla e Space X, ha già messo a dura prova la capacità del social, organizzando una “stanza” con più di cinquemila ascoltatori.

Sicuramente noi non siamo né la Tesla né Space X, ma in MondoRed pensiamo che la possibilità di poter condividere novità, consigli e aggiornamenti sul mondo del Web Marketing attraverso delle “stanze” può essere l’inizio di un nuova modalità di apprendimento.

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